sabato 16 giugno 2012

Il Giardino di Calliope: Le Nostre Parole

Il Giardino di Calliope: Le Nostre Parole: Ecco uno Spazio nel quale poter riversare le Emozioni Aggiungete tutto ciò che il Cuore vi ha donato, così da poter essere pubblicato ne...

Se la notte non fosse sogno.


Buona notte a te che hai voglia di dormire,
a me che ho tanta fantasia da consumare,
il tepore invisibile di un bacio nell'infinito spazio.
Buona notte a te e a tutto ciò che sembra...
del mio sogno che danza in circolare luce.
Quando parlo di te invento parole come tesori...
da conservare nel tuo scrigno d'amore,
quando ti sento...
il mio cuore batte i secondi come un pendolo,
e in ogni sincolo battito una fessura...
per riconquistare la luce.
Se ti vedo non desidero altro tempo...
se non quello degli anni tuoi.
Se ti parlo d'amore...
nascondi nel tuo sorriso la mia rivoluzione.
Se io fossi scultore e tu modella...
darei alla roccia i tuoi occhi,
l'umiltà e il sentimento di ciò che amo,
la tua bocca e il sorriso della stella polare,
al tuo stile di vita l'ingenuo dispetto di una bimba che ride,
al tuo corpo darei l'esilio dall'occhio umano,
al tuo cuore l'immensità del mio respiro.

giovedì 14 giugno 2012

Il mio solo verbo.

Il Giardino di Calliope: Le Nostre Parole: Ecco uno Spazio nel quale poter riversare le Emozioni Aggiungete tutto ciò che il Cuore vi ha donato, così da poter essere pubblicato ne...


   Il mio solo verbo
Nulla mirai è nulla più
M’è caro il tuo bel viso.
N’è mai posai in ascolto
L’udito  su tal musica…
Che la tua bocca spande.
N’è mai più sereno il cielo,
se dal tuo verbo le parole…
son tutte stelle.
N’è mai purezza più accorta,
mi scosse così tanto il petto.
Se dal primo rigo in poi…
Il mio verbo non fosse tuo,
sì che piango e mi dispero…
del tuo fuggiasco amore.

  Antonio Fatiga.

giovedì 23 luglio 2009

Lo spazio del tempo




Il menù della mia vita.
Il tempo…
Parla con la mente e dice:
ad’ogni trascorso attendi…
se misero amore non intendi.
Prendi accortamente dal cuor tuo,
ogni radice del passato…
felice o infelice che sia stato,
e non pensar male del fuggitivo tempo.
Pur se il mondo e traditore…
Cos’altro ti può dare?
Riponi la speranza in lui,
che di pace e di fermezza, è privo…
mentre il tuo corpo vive.
Il cuore in balia dei pensieri tuoi,
sopportalo con forza come sai…
e non dubitare mai!
Se pensi al mistero che tra le nebbie stà,
si direbbe che il tuo sguardo svanisce,
mentre il tuo occhio misterioso e blu…
tenero, sognante e un po’ crudele…
si riflette a forma d’aria…
nella luce che gestisce il tempo.

Il sole
Guardo le nubi sotto il cielo piatto,
e al disotto il cerchio del sole…
cui tali passi mi consentono,
tutto ciò che facciamo o faremo.
Mi assale una pietà forte di me stesso,
che mi conduce spesso a lagrimar costante…
tra la fine del giorno e l’inizio della notte.


Il tramonto e l’alba.
Quasi all’imbrunire, ecco la sera!
Ogni profumo evapora dal fiore,
quando il sole in altalena…
tra il cielo e l’infinito cala verso il mare,
il raggio luminoso argentato sulle onde…
scompare piano piano verso l’oceano.
Un pescatore solitario saluta da lontano,
la notte scende piano…
il fiume lento, come un suono di violino,
accarezza il rivo e corre verso il mare.
Soffia il vento e danzano le onde.
Si riflettono le stelle, vicino di lato…
Dove il cielo e specchiato.
Saltella il ranocchio, vicino di lato…
Nello stagno incantato.
Tra lo scemare della notte,
un battello si avvicina…
urla il marinaio al capitano: terra terra!
Nell’attimo volano i gabbiani…
un profumo nuovo a ogni fiore…
con l’occhi volti verso l’orizzonte,
saluta l’alba nova il capitano…
poi la notte, e il nuovo giorno.
Di mezzo c’è la luna, che gioca con le stelle.

A mia madre.
Ti ricordo come una festa…
Serena e fiera, come una guerriera.
Avvolgevi con gesti premurosi la mia fronte,
come spesso accarezzavi il mio sguardo con il tuo,
mi riprendevi con delicati accenti…
sempre felice e sorridente.
Ora più che mai sento la tua assenza,
e non la mano tremolante accarezzarmi,
n’è i tuoi occhi accarezzare i miei.
Vedo solo il tuo bel volto scolorito e smorto,
e i tuoi begli occhi volti al mio cospetto…
che mai più vidi.
Accarezzo con mano tremula l’algida fronte,
e fuggo dal tuo sguardo spento…
ora che solo in momento…
mi hai tolto tutto col tuo silenzio.
Non udirò più i soavi accenti…
N’è il clamore dei tuoi sorrisi.
Mamma!
Tu non sai quanto ti odio ora…
che non mi soccorri,
è non puoi consolar le mie tristezze…
in questa vita.
Sentivo la tua voce come una melodia,
e la tua luce come una letizia…
e se potessi accenderei i tuoi begli occhi,
solo per un breve tempo…
daresti la luce alla mente mia distolta…
per non vederti così morta.
Ora che comincio a svegliarmi dal dolore,
ritorni spesso a me con tanto affetto…
come pietosa madre al caro figlio,
mi fai dono dei tuoi sospiri come fossi viva.
Madre, madre mia! Oggi ho scritto al cielo,
così amico e così cortese…
e vedo te un po’ spiaciuta,
ma contenta di quel che hai fatto in vita…
e mi domandi: Come va il Mondo?
Sai… e tanto strano, ma dopo di te…
E diventato arido come la terra che calpesto,
ma quello che più mi piace di me stesso…
non sono riuscito, e non riesco a darmi pace.
Benedetta madre!
Stai dormendo con gli angeli,
lusingata da miglior vita…
speri ancora ch’io non mi dia pena.
Ma se guardo il cielo, e vedo il cerchio del sole…
Sono sicuro che ci sei…
E quando cala l’aurora con la bianca chioma,
il cuor mi sale, e dico sospirando…
è lei… e mia madre.

A mio padre
Ciao papino!
Parlo con gli alberi, e le parole toccano il suolo…
E risalgono il fusto di una quercia,
e mi rispondi tu…
parlandomi del vento.
Le tue parole mi giungono senza eco,
e il silenzio mi avverte che dialoghi solitario…
con un ritmo senza itinerario.
Il tuo cuore, tic tac… come un orologio,
ha tracciato e valicato il mondo.
Come l’urlo del mare, un abisso capovolto…
Scende, risale, e poi si ferma…
Quando le sfere non tracciano le ore.
Te ne sei andato senza uno sguardo,
Senza una parola…
che potesse giustificare il tuo amore
celato negli occhi.
Te ne sei andato senza invitarmi…
A fare due passi con te,
uno appiccicato all’altro.
Non te ne sei andato dalla mia mente,
ne dai ricordi…quelli no!
Qui seduto, al fianco di una bella persona,
ricordo i tuoi sguardi fulminanti,
la grinta e le raccomandazioni,
l’intelligenza e il coraggio…
la voglia di dare ai tuoi figli quell’amore,
che per distanza non hai potuto dare.
Ricordo il tuo lato emotivo…
Quello che mi avvolgeva lungo il cammino.
E’ impossibile dimenticare…
Anche se non facevi niente per farti amare,
senza sapere, che l’amore…
dove nasce muore.
Papà, non darti pena, non mi hai lasciato solo;
ti sogno quasi tutte le notti…
specialmente quando tira vento,
trovo rifugio sul tuo petto, e mi chiedi…
di dirti quello che non ti ho mai detto,
e che volevo tu sapessi di un bene nascosto,
che non cambia aspetto.
Ti penso, e vedo gli alberi tremare,
cammino, e giungo a limitar del bosco,
dormo, e sogno la sorgente zampillare…
il tuo sorriso.
Mi sveglio, e incontro il sole:
dondolando sullo stelo, avanza…
tra mille spruzzi d’acqua…
che sembrano sospiri.
Potrò mai darmi pace, forse si forse no,
ma quell’attimo fuggitivo e lento;
senza una risposta, mi ha scalfito l’anima;
come un debito da pagare…
mi ha quasi spento il cuore.